Le mie poesie, le vostre poesie - La stanza delle ombre

fiodor - Gio Ott 07, 2010 10:34 pm
Oggetto: La stanza delle ombre
La stanza delle ombre

E di nuovo entro
nella stanza delle ombre
e carponi avanzo sui gomiti
il corpo fonde nel pavimento
e si allunga con sforzo immane
eppure avanzo
e raggiungo il mio angolo
quello più buio
e lì mi rannicchio
gli occhi serrati, le orecchie tappate
e non vedo nulla
ma tremo di paura,
e non sento nulla
ma tremo di freddo,
e urlo
muto.


“La stanza delle ombre” è il posto dove mi ritrovo quando l’ansia, la paura o lo sconforto prendono il sopravvento sulle difese, purtroppo fragili, che continuamente cerco di erigere. Non è un bel luogo ma ci capito spesso, mio malgrado.
fiodor
gwenog - Ven Ott 15, 2010 4:52 pm
Oggetto:
Adesso la mia stanza delle ombre mi fa meno paura, perché so che è accanto alla tua e allo stesso tempo accanto a quella di chiunque altro, come in un cubo di rubik in perenne movimento.
fiodor - Sab Mag 21, 2011 6:10 pm
Oggetto: La malattia di vivere
La malattia di vivere

Io un giorno crescerò
e nel cielo della vita volerò.
Ma davvero son cresciuto?
Chiudo gli occhi e chiedo,
son solo, invece, credo ... invecchiato.

Non posso farci niente, già quasi tutta via
è questa vita mia, persa nella malinconia,
in sogni vani e pianti,
illusioni e abbagli,
rimorsi, fughe, sbagli ... rimpianti.

Ritorno dunque a te, vecchio amico andato,
tempo perso e mai ritrovato,
le canzoni e i posti,
i volti già sbiaditi,
i loro falsi miti ... e i nostri.

Cerco una magia a buon mercato
a compenso di un miracolo mancato.
E scrivo ancora poesie,
non imparo mai,
e ti regalo, dai! ... queste parole mie.

A volte ancora sbotto e lotto,
più spesso lascio fare e aspetto.
E piano nel sonno volo,
e sogno per non pensare
che, a lungo andare ... sia rimasto solo.


fiodor
catia - Mar Mag 24, 2011 10:59 am
Oggetto:
Da ragazzi - più precisamente: da adolescenti - siamo come frecce incoccate nell' arco, frementi per una spinta che ci permetta finalmente di volare nel cielo della vita e centrare il bersaglio desiderato.

Questa poesia mi fa pensare a uno che si accorga di aver terminato il proprio volo molto lontano dal centro del bersaglio.
C' è tutto lo sbigottimento di chi non riesce a capacitarsi di trovarsi proprio lì, a tutta una vita di distanza dai propri sogni.

E cerca rifugio in un passato di aspettative integre, di speranze ancora da scartare.

La metrica rimanda a una canzone (non solo per la citazione iniziale) e forse un sottofondo musicale attenuerebbe l' effetto di qualche rima (ma è parere mio, io verso le rime sono spietata!)

Insomma, c'è tutto Antonio dentro. E non è poco.
gwenog - Lun Giu 13, 2011 1:40 pm
Oggetto:
catia ha scritto:

Insomma, c'è tutto Antonio dentro. E non è poco.

Amen, sorella Smile
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